Il Club

LOTUS: IL MITO

Automobili granturismo e da corsa, costante tensione all’innovazione, grande passione, desiderio di primeggiare. Questa è Lotus da quando, nel 1948, un giovane ingegnere di nome Colin Chapman cominciò a modificare una vecchia utilitaria d’anteguerra ed a gareggiare in competizioni locali a carattere amatoriale. Le vittorie sportive di quella vettura e di quelle che la seguirono di lì a poco si tradussero rapidamente in un piccolo successo commerciale che nel Gennaio 1952 suggerì a Chapman di trasformare la sua passione giovanile in un’impresa.

Nei difficili anni del Secondo Dopoguerra il denaro scarseggiava così come i buoni motori. Il giovane costruttore fece così di necessità virtù e, convinto sostenitore che “più potenza fa andare veloci in rettilineo, meno peso fa andare veloci ovunque”, avviò una produzione di piccole ed agili automobili sportive e da corsa che cominciarono a farsi onore su tutti i circuiti del mondo ed amate da un crescente numero di appassionati.

La prepotente affermazione del motore posteriore alla fine degli Anni ‘50 nelle grandi competizioni automobilistiche coincise con quella della Lotus che dal 1960 al 1987 ha conquistato 79 vittorie in gran premi di F1, 6 titoli mondiali piloti e 7 mondiali costruttori. Senza dimenticare la vittoria nella 500 Miglia di Indianapolis del 1965 (la prima di una monoposto a motore posteriori) ed innumerevoli vittorie in formule minori, nelle corse per vetture sport e granturismo. E perfino nei rally. Se grandi campioni come Stirling Moss, Graham Hill, Jim Clark, Jochen Rindt, Emerson Fittipaldi, Ronnie Peterson, Mario Andretti, Mika Hakkinen, Ayrton Senna, Elio DeAngelis, Nigel Mansell – tanto per citarne qualcuno – hanno gareggiato al volante di una Lotus è anche perché la Casa inglese ha saputo offrire loro mezzi altamente competitivi e tecnologicamente all’avanguardia, rivoluzionando la tecnica della Formula 1 con autentiche pietre miliari come il telaio monoscocca e l’effetto suolo.

Così come i modelli per uso stradale visto che, se la piccola coupè Elite del 1957 era realizzata interamente in vetroresina, le odierne granturismo Lotus hanno tutte un telaio monoscocca in alluminio piegato ed incollato costruito come quello delle auto da corsa. Non c’è quindi da stupirsi se grandi industrie dell’automobile si sono rivolte e continuano ancora oggi a rivolgersi a Lotus per sviluppare i loro modelli.

NASCITA E ATTIVITA’

Nato nel 2012 per volontà del fondatore Paolo Zannelli, Club Lotus Italia è un’associazione no profit che unisce passione per i motori e sana amicizia. Il Club conta oltre 400 soci da ogni parte d’Italia e dall’estero, uniti dall’amore per Lotus e dalla voglia di condividere il mito della casa di Hethel. Sono in media sette gli eventi organizzati da CLI ogni anno per i propri appassionati, in giro per la Penisola e l’Europa: raduni su strada e in pista, visite della fabbrica di Hethel. Dal 2020 Club Lotus Italia organizza CLI Trophy, serie di manifestazioni in pista dedicate agli appassionati possessori di vetture Lotus e derivate (es. Opel Speedster, Caterham Seven), moderne e d’epoca.

ORGANIZZAZIONE

PRESIDENTE E TESORIERE

  • Socio Fondatore Paolo Zannelli

VICEPRESIDENTE E SEGRETARIO

  • Socio Onorario Giorgio Pellegrini

COMPONENTI CONSIGLIO DIRETTIVO

  • Socio Fondatore Paolo Zannelli

  • Socio Onorario Giorgio Pellegrini

  • Socio Onorario

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